Valentina Petrillo: Una Storia Speciale per Il Podcast di Color InSight

di
9 novembre 2020

Valentina Petrillo, prima transgender a gareggiare tra le donne nei campionati italiani paralimpici di atletica leggera, si racconta nell’attesissima seconda parte del podcast all’insegna del rosso di Color InSight. Venti minuti per tentare – attraverso una testimonianza diretta di ipovisione e ricerca della propria identità – di fare luce su temi delicati come il bisogno di essere se stessi a fronte dei condizionamenti della società in cui viviamo.

Prosegue la sfida di Color inSight, la serie di dirette Facebook e podcast che, ispirandosi ai colori dell’arcobaleno visto con gli occhi delle disabilità visive, si propone di informare e riflettere in modo serio ma anche giocoso su temi quali la tecnologia, lo sport, i viaggi e l’amore. Ad esempio, durante gli scorsi mesi ci siamo immersi nel blu del mare e del cielo per raccontare di sport acquatici e terrestri (Con Daniele Cassioli e Sabrina Papa), siamo saliti su una navicella arancione come i raggi del sole per parlare di astronomia accessibile (con Andrea Miccoli e Andrea Alimenti), ci siamo lasciati travolgere dal rosso della passione per affrontare il delicato tema del benessere sessuale (con la Dott.ssa Sibilla Giangreco e la Dott.ssa Anna Giorgia Agostini) e abbiamo provato a decifrare il colore indaco per trattare la rarità e le malattie rare (con il prof. Bruno Dallapiccola di Orphanet e Ilaria Giancaleoni Bartoli di O.Ma.R. – Osservatorio Malattie Rare).

Durante la nostra chiacchierata, Valentina Petrillo ci confida la gioia per i propri successi ma anche la fatica di essere se stessa e di prendersi cura della propria femminilità, così potente e allo stesso tempo tanto fragile.
Valentina, che fino a due anni fa si chiamava Fabrizio, originaria di Napoli, dal 1994 vive a Bologna, dove lavora come programmatrice. Nata nel 1973, comincia ad avere problemi di vista nel 1987, quando non aveva ancora compiuto quattordici anni, ma solo nel 2003 le viene diagnosticata una malattia rara, la sindrome di Stargartd che, durante tutti questi anni, ha contribuito a mettere in secondo piano il fatto che la sua identità sessuale le stesse stretta. Nel frattempo, si trasferisce a Bologna per frequentare un corso di programmazione presso l’istituto Cavazza. Qui comincia a praticare il calcio a cinque per ipovedenti, giocando anche in nazionale, e l’atletica, vincendo ben undici titoli italiani di categoria tra il 2016 e il 2018. Inoltre si fidanza, si sposa e ha un figlio, che ora ha cinque anni. Fin da quando era ragazzina, i panni di uomo non le calzano: si trucca e si mette lo smalto di nascosto e indossa i vestiti prima della madre e poi della moglie. Finché, a fine 2018, decide di dire basta e ne parla, appunto, innanzitutto con sua moglie, dalla quale per legge deve divorziare, ma che continua ad essere al suo fianco durante il processo di transizione, iniziato a gennaio 2019.

Gareggia per la prima volta tra le donne nei campionati paralimpici assortiti, a settembre di quest’anno, ed ora è in pista per le paraolimpiadi di Tokyo 2021. La sua storia, sportiva e di vita, sarà presto raccontata anche attraverso un film documentario, che attualmente è in fase di elaborazione.
Valentina è una di noi, non tanto per la sua disabilità visiva, ma perché, in linea con lo spirito che contraddistingue NoisyVision, ha scelto di accettarsi e provare ad andare oltre i propri limiti. Ed è grazie alla riscoperta della sua nuova identità sessuale che riesce a vivere meglio anche la sua condizione di ipovedente e di malata rara. Del resto, riconoscersi per ciò che si è e vivere se stessi e la propria sessualità in modo libero e autentico è una sfida che non riguarda solo Valentina, ma tutti noi esseri umani.
Non ci resta quindi che augurarvi buon ascolto!

Ascolta questo episodio qui.

Potete ascoltare tutti i podcast di Color InSight su Apple Podcasts, Spotify, Google Podcasts cercando “NoisyVision” o “Color InSight”.

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