Netblind, la app che aiuta i ciechi e ipovedenti trovare un volontario

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Essere non vedente significa cenare con un pacchetto di crackers perchè non hai trovato qualcuno che ti accompagnasse a fare la spesa.

SI legge così nella descrizione del servizio sul sito di Netblind. una frase un po’ ad effetto che racconta con un’immagine triste e sconsolata uno dei problemi che potrebbe vivere una persona cieca.
Forse verrebbe da consigliare di farsi portare a casa una pizza o un hamburger con patatine da uno dei tanti servizi di consegna a domicilio, o magari di scrivere su un social qualsiasi “Sono cieco e non ho niente in dispensa, c’è qualcuno della mia città o zona che mi porta un panino?”

Ma se invece di mettere un annuncio in un social qualsiasi, perché non creare un servizio apposito, dove chi chiede sa che c’è qualcuno che fa parte della stessa rete proprio con lo scopo di dare?

Netblind nasce come risposta a questa domanda. Non per niente l’idea della rete è insista nel nome (net).

Netblind è quella lucida follia che si tramuta in una impresa composta da ragazzi non vedenti. Un gruppo giovane e dinamico che vuol mettere a disposizione delle disabilità visive tutta la competenza necessaria per sviluppare nuove tecnologie a supporto della quotidianità dei non vedenti.

Netblind è un progetto che unisce le esigenze di persone con disabilità visiva allo spirito civile dei tanti volontari che fanno parte della community. Netblind apre le sue porte ai non vedenti ma anche a tutti coloro che vogliono aiutare e donare il proprio tempo. Gli utenti di Netblind potranno mettersi in contatto e organizzare insieme accompagnamenti, viaggiare, studiare, fare attività fisica e tanto altro ancora. Questo progetto nasce, appunto, dall’esigenza e spesso dalla difficoltà nei non vedenti a reperire degli accompagnatori che possano supportarli nella quotidianità.

Noi di NoisyVision abbiamo voluto sposare questo progetto e metterci a disposizione per la diffusione.
Infatti il servizio potrà funzionare solo se ci saranno migliaia di iscrtitti.
Già, migliaia.
La distribuzione deve essere capillare, in modo che ci siano tanti volontari registrati che possano mettersi a disposizione delle persone con disabilità visive.

Che tu sia un non vedente o un volontario, Netblind sta cercando proprio te. Entra a far parte della nostra community!
Netblind è un applicazione a pagamento. Un pagamento irrisorio. Netblind è un progetto completamente autofinanziato che, ad oggi, non ha ricevuto nessun contributo da parte di enti pubblici o privati. Nello specifico il download dell’app è gratuito, le prime due richieste di amicizia saranno inviate dall’user non vedente gratuitamente alla terza, invece, Netblind proporrà la sottoscrizione dell’abbonamento annuale Premium al costo di euro 2,99. Anche il volontario ricevute due richieste di amicizia alla terza ricezione Netblind proporrà la sottoscrizione all’abbonamento annuale Premium con un costo di euro 0,99. Entrambi gli abbonamenti consentiranno l’invio o la ricezione di infinite richieste. Stesse modalità per l’opzione associazione (euro 49,99 annui)

Quando abbiamo letto per la prima volta di questo progetto, subito abbiamo pensato a Be My Eyes, una app che di fatto ha un concetto simile, ma si ferma ad un sostegno virtuale, tramite la fotocamera dello smartphone.
Per semplificare si potrebbe dire che Netblind è la Be My Eyes del mondo reale.
Be My Eyes la conoscono tantissime persone. Che siano iscritte o meno, perché ne hanno parlato le più famose testate giornalistiche di tutto il mondo.

Netblind merita lo stesso successo.
E tu puoi aiutarci a fare in modo che questo accada.
Tu puoi

  1. Scaricarti al app e entrare nella rete.
  2. Invitare almeno altri 3 amici
  3. Parlarne con altri amici e sui social network

Sono semplici gesti che possono cambiare la vita di molte persone che magari per una sera mangiano tranquillamente un pacchetto di cracker, ma potrebbero aver voglia di fare un giro in tandem.

L’hai mai fatto?

 

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NoisyVision e sostenitore ufficiale di Netblind
Anche Universal Access sostiene Netblind, come si legge nel loro articolo

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 Intervista ad Antonio Antoci.

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